Antonio Di Pietro assicura che non sarà un processo al Partito Democratico ma una manifestazione per “informare i cittadini che, contrariamente a quanto detto in campagna elettorale, questo Governo non sta legiferando nell’interesse dei cittadini e che questo Parlamento non si sta occupando di problemi quali la sicurezza o le famiglie che non arrivano a fine mese, ma solo di provvedimenti in materia giudiziaria che interessano al Capo del Governo che vive in conflitto di interessi”.
E se il Pd è impegnato ad ottenere lo stralcio della norma ‘blocca-processi’ per dimostrare l’efficacia della sua opposizione, il leader dell’Idv è più che mai pronto a gridare contro “una compravendita oscena da stato di dittatura dove si obbliga il Parlamento a fare una legge che serve ad una persona e non a tutti”.
Insomma, spiega l’ex pm, “obbligare il Parlamento a fare una legge che salvi il premier dai suoi processi è come fare un sequestro di parlamentari a scopo di estorsione: il ricatto è obbligare il Parlamento a risolvere i suoi problemi, il prezzo da pagare è quello di fare una legge che serve solo a lui”.
E mentre Arturo Parisi, assicura che sarà a piazza Navona (ma solo “ a titolo personale”), sono numerosi quelli che hanno assicurato la loro presenza: da Sabina Guzzanti, ad Ascanio Celestini, da Andrea Camilleri, a Moni Ovaia e Lidia Ravera.
Dalle 18.00 si alterneranno negli interventi con i tre organizzatori (il direttore di Micromega Paolo Flores D’Arcais, Pancho Pardi e Furio Colombo) mentre Beppe Grillo e Umberto Eco parteciperanno in video collegamento.
Il palco, certo, sarà monopolizzato dall’intervento di Antonio Di Pietro mentre non prenderanno la parola né esponenti e leader dell’ex sinistra radicale, come Oliverio Diliberto, né gli esponenti del Pd, alcuni dei quali ci saranno, nonostante la decisione di Walter Veltroni di scegliere la via della petizione ‘Salva L’Italia’ in vista della manifestazione democratica del 25 ottobre.
Il Pd resta infatti convinto che un’opposizione urlata faccia il gioco del Cavaliere.
Così come Pier Ferdinando Casini secondo cui, così facendo, Di Pietro “allontana nel Paese la possibilità di un’alternativa di Governo e relega l’opposizione all’irrilevanza politica”.
“Berlusconi –insiste- va incalzato per quello che fa. Non serve fare un’opposizione ideologica”.
In sostegno del Capo dello Stato, invece, il neosegretario socialista Riccardo Nencini organizzerà un sit-in davanti al Quirinale per marcare la differenza dal “giustizialismo” alla Di Pietro e per celebrare l’anniversario della Costituzione.
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