Continua inesorabile il calo dei consumi. A maggio l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) segnala infatti un calo del 2,7%: è il sesto segno negativo negli ultimi sette mesi che porta ad una flessione nei primi cinque mesi dell’anno pari all’1,9%. Nell’analogo periodo del 2007 si era registrata una crescita dell’ 1,1% registrato. E’ un dato che, per l’Ufficio Studi Confcommercio, “fa sfumare definitivamente l’ipotesi di uscire entro breve da una crisi ormai strutturale, profonda e non legata a fenomeni stagionali, rafforzando la previsione di una crescita dell’economia italiana prossima allo zero nel 2008”.
Entrando nel dettaglio dei dati di maggio, scopriamo che la domanda di beni è scesa del 3,8% in quantità rispetto all’analogo mese del 2007, mentre quella di servizi è rimasta praticamente stabile (+0,1%). Le famiglie, insomma, hanno ormai deciso di comprimere una parte di consumi ritenuti meno necessari in un periodo di difficoltà economica. Per quanto riguarda invece i prezzi del paniere di beni e servizi considerati nell’ICC, è proseguita la fase di accelerazione, con un aumento del 2,8% (2,5% per i servizi e 2,8% per i beni).
Sotto il profilo delle quantità, il calo riguarda tutti i beni e servizi, con le eccezioni delle comunicazioni (+6,9%) e della cura della persona (+2,8%). La domanda di beni e servizi ricreativi è scesa del 4,9% (il dato non tiene però conto di alcune tipologie di concorsi a pronostico, come lotterie istantanee e scommesse anche via Internet che stanno registrando comunque una crescita, anche se difficilmente quantificabile). Sostanziale stagnazione per i servizi di ristorazione e di alloggio (+0,4%), mentre beni e servizi per la mobilità hanno ceduto il 13,5%. Segno meno anche per articoli di abbigliamento e calzature (-2,3%) e per beni e servizi per la casa (-1,6%). All’interno di quest’ultimo aggregato solo per gli elettrodomestici, tv e registratori si registra una contenuta crescita della domanda. Prodotti alimentari e tabacchi, infine, sono scesi del 3,3%.
Lo stato di difficoltà della domanda delle famiglie si evidenzia anche dall’andamento in termini congiunturali. Rispetto ad aprile si registra infatti per il complesso dei beni e servizi considerati nell’ICC una riduzione delle quantità acquistate dello 0,9%, che ha interessato in misura significativa sia beni che servizi. Valori pesantemente negativi per beni ed ai servizi per la mobilità (-4%) e per alberghi e pubblici esercizi (-2%), un settore che comincia a risentire anche del calo del turismo dai Paesi dell’area del dollaro.
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