Prima dell’estate il Governo formalizzerà un impegno in favore dei redditi delle famiglie e dei pensionati.
E’ questa la promessa del ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
“Se c’è sviluppo e ricchezza da distribuire questa va distribuita in termini fiscali a favore di redditi da lavoro dipendente, delle pensioni e della famiglia – ha detto Tremonti durante l’audizione sul Dpef -. E’ un impegno che pensiamo di formalizzare e prendere prima dell’estate”.
La crescita dell’economia, ha spiegato, “è intorno allo zero. Tra maggio e giugno le ipotesi sono intorno a 0,5, zero, 0,3%. Sono fattori difficili da analizzare”.
Il valore dell’inflazione programmatica indicato nel Dpef all’ 1,7% “é un numero che ci sembrava coerente con le strutture del sistema, sappiamo bene che quel numero non rispetta la realtà”, ha affermato il ministro invitando a non guardare all’interno del Paese “ma fuori”, dal momento che “il problema non é la Bce ma la speculazione che è una parola che dà fastidio e che è difficile dire”.
“Chiederemo in Europa l’applicazione dell’articolo 81 del Trattato di Roma: è l’articolo che riguarda le manipolazioni di mercato, che abbiamo ragione di tenere che si applichi anche ad operatori che non sono dentro il perimetro europeo”, ha pertanto assicurato Tremonti sostenendo che la “peste” che attanaglia i mercati è proprio la “speculazione”.
“Dobbiamo agire – ha quindi sottolineato- ed avere chiara una valutazione di questo”.
Riferendosi, poi, ad un altro aspetto delle difficoltà dei mercati il ministro ha aggiunto: “Possiamo anche dire che i prezzi dipendono dal caso. C’è uno che ha notato che i prezzi sono saliti per le famiglie. Finalmente se ne sono accorti anche loro. Se c’é un travaso di ricchezza dall’Europa verso il resto, la cosa da fare è almeno quello di avere una reazione contro lo speculazione”.
“Se una grande banca d’affari dice che c’é il petrolio che va a 200 dollari – ha spiegato – c’é il rischio che a quel livello si arrivi davvero. Magari perché la stessa banca d’affari ha acquistato future a quel livello. Io ho chiesto questo e abbiamo ottenuto l’avvio di una indagine da fare con il fondo monetario sulla speculazione. Secondo me c’é poco da indagare ma bisogna parlare di questo”.
Il deficit 2008, ha poi detto Tremonti, è stimato attorno al 2,5% contro 1,9% dell’anno precedente. Si tratta di un “dato oggettivo” che mostra un cambiamento perché il deficit, a differenza del passato, “ha ora cambiato direzione, è in salita”.“L’andamento delle entrate fiscali – ha quindi aggiunto – fa escludere l’esistenza di tesoretti”.
Il ministro ha quindi spiegato che la crisi partita dagli Usa “è qualcosa di più di un ‘turbamento finanziario’” e che “gli effetti non sono limitati al dominio dei finanzieri ma sono estesi alla vita della gente”.
Tremonti ha escluso inoltre che ci sia stata una ‘traslazione’ della Robin tax sull’utenza e ha avvertito che, in tal caso, si dovrebbe intervenire con un ulteriore appesantimento fiscale. Oltretutto, a suo avviso, la Robin Tax ha colpito settori “che hanno potuto assorbire, e non in modo drammatico”.
Quanto ai problemi che si potrebbero presentare sul fronte delle entrate, Tremonti ha spiegato che ci sono delle “criticità di copertura” sia sulla riforma fiscale “fatte dal precedente Governo in favore delle imprese” riducendo l’Ires dal 33 al 27,5%, sia sulla possibile “sentenza della Corte Costituzionale sulla deducibilità dell’Irap dall’Ires”.
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