Blocca-processi: è il giorno del Csm, oggi il voto

di isayblog4 16 views0

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Sui temi della giustizia, la tensione resta alta.
E lo scontro fra maggioranza e opposizione rischia di assumere toni ancora più accesi se questo pomeriggio, nella riunione del plenum del Consiglio superiore della magistratura, dovesse essere approvato il parere negativo alla norma cosiddetta ‘blocca-processi’ inserita nel pacchetto sicurezza, da oggi in commissione alla Camera.
Il provvedimento era già stato criticato dal Csm in sede di commissione.
Nella bozza del parere su cui dovrebbe votare l’organo di autogoverno dei magistrati si contestava la legittimità costituzionale della norma e si parlava espressamente di “amnistia occulta”.

L’eventualità di un giudizio di incostituzionalità espresso dal plenum di Palazzo dei Marescialli mentre è in corso l’iter parlamentare di conversione in legge del decreto sicurezza, potrebbe infatti venire mal digerita dalla maggioranza ed essere interpretata come un’interferenza nei lavori.
E ieri i Presidenti di Camera e Senato, Fini e Schifani, saliti al Colle lo hanno fatto presente al Capo dello Stato, che del Csm è il presidente.

Intanto il centrosinistra si spacca sulla posizione da tenere nei confronti dell’esecutivo.
Ferma restando l’unanimità nella condanna della ‘blocca processi’, infatti, il leader del Pd, Walter Veltroni, prende le distanze da Antonio Di Pietro, che sta organizzando una manifestazione di piazza (per martedì 8 luglio).

I continui attacchi al premier di Antonio Di Pietro “gli faranno pure conquistare qualche punticino” ma sono “una sostanziosa assicurazione sulla vita” per Silvio Berlusconi, dice Pier Ferdinando Casini che invita il Partito democratico a “dissociarsi profondamente” dalla linea dell’ex pm, perché “così come siamo – spiega- , noi opposizioni non siamo una alternativa credibile”.
E sebbene, resti convinto che negli anni ci sia stato accanimento giudiziario contro Berlusconi, si dice tuttavia “sconfortato” dal fatto che già in avvio di legislatura, ci si ritrovi “precipitati nel buio di quindici anni fa, nel perenne scontro tra magistratura e politica”.
Ma, sottolinea, “il martellamento” di Di Pietro “non trascina il Paese” e “attaccare Berlusconi solo sulla giustizia gli fornisce l’alibi migliore per andare avanti senza dover mostrare risultati” ad esempio su Alitalia, sull’emergenza rifiuti in Campania, o sull’economia.

Nel centrodestra, invece, da un lato il vicecapogruppo Pdl alla Camera, Italo Bocchino, ipotizza lo stralcio delle famose norme ‘blocca-processi’, nel caso in cui l’opposizione si mostri disponibile a votare il ‘lodo’, dall’altro, Fabrizio Cicchitto respinge il baratto senza mezzi termini e spiega che “serve una logica limpida e trasparente”.

La nuova strategia nei confronti del Csm, però, l’avrebbe delineata lo stesso Silvio Berlusconi che ieri, in un messaggio inviato al convegno dell’Associazione Tabaccai, si è lamentato di come “tante polemiche strumentali” finiscano col mettere in secondo piano l’interesse collettivo.
“E’ certo però- ha sottolineato il premier- che profonderemo ogni sforzo perché l’interesse di pochi non prevalga su quello di quasi tutti, continuando nella direzione che era indicata nei nostri programmi e si incarna nella nostra azione”.
Il presidente del Consiglio ha spiegato quindi che “il Governo ha scelto di mettere la sicurezza e l’ordine pubblico fra le priorità della propria azione, compresa la volontà di ridare efficienza e forza credibile a una giustizia che, troppo spesso, delude le aspettative in essa legittimamente riposte”.

“Non dobbiamo farci dettare l’agenda da Berlusconi”, ha replicato il segretario del Pd Walter Veltroni dall’assemblea dei deputati democratici”.
“Facciamo irrompere i temi sociali nel dibattito politico, i salari e le pensioni sono la vera emergenza di un Paese, non il lodo Schifani”.

www.noipress.it

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