Poco fa mi sono espresso senza mezzi termini di fronte alla stampa sulle intercettazioni tra Berlusconi e Saccà, definendo questa classe politica più simile a dei magnaccia intenti a piazzare veline a destra e manca, a spese del contribuente, piuttosto che occuparsi dei loro problemi.
Penso anche che il presidente del Consiglio farebbe molti meno sforzi, e rischierebbe molto meno, visti i recenti sviluppi, se facesse queste dubbie intermediazioni con le proprie televisioni, piuttosto che con quelle pubbliche.
Il problema è sempre lo stesso, utilizzare ruoli pubblici per gestire affari privati. Lo dimostra il fatto che per vincere le elezioni Berlusconi e Bossi hanno utilizzato l’allarme sociale, amplificandolo a dismisura, sull’immigrazione clandestina. Ecco che in tutta fretta l’immigrazione clandestina diviene reato. L’Europa condanna, il Governo ignora. Dopo tutto la strada verso la dittatura dolce è già segnata. Il Governo ha ignorato l’Europa sul prestito ponte Alitalia, l’ha ignorata sulla sentenza contro l’occupazione abusiva delle frequenze da parte di Rete 4, nulla impedisce di farlo anche per l’immigrazione clandestina.
Dopo l’ illusione mediatica offerta agli elettori su tutti i TG e giornali arriva subito la contropartita personale di Berlusconi. Pochi giorni dopo infatti, mentre la Lega gonfia il petto per aver mantenuto la promessa elettorale, al Governo è costretta a voltare le spalle agli stessi elettori. La blocca processi infatti oltre a bloccare il reato di corruzione giudiziaria, che metterebbe al sicuro Berlusconi per un anno da certi, e a lui sfavorevoli, sviluppi del processo Mills, blocca anche il reato sull’immigrazione clandestina. Ma di questo “dettaglio” ai sudditi cittadini non è dato sapere, e cala il consueto silenziatore mediatico, di giornali e televisioni “libere”.
Tutto sommato la blocca processi serve sia a destra che a sinistra, forse a non volerla siamo solo noi dell’Italia dei Valori poiché siamo all’opposizione. L’unica opposizione.
Antonio Di Pietro