Il centro Studi di Confindustria prevede “una sostanziale stagnazione per l’economia italiana”.
La crescita del Pil, quest’anno, si legge negli “scenari economici” di viale dell’Astronomia, si fermerà infatti allo 0,1%, in forte “rallentamento dall’1,5% del 2007”. Per il 2009, è previsto invece fermarsi allo 0,6%.
INFLAZIONE: Per quanto riguarda l’inflazione, nel 2008 si profila una “sostanziale stagnazione delle retribuzioni reali”: l’incremento delle retribuzioni per dipendenti, pari al 3,5% e legato al rinnovo di molti contratti, sarà infatti “vanificato” dal “brusco aumento” dei prezzi al consumo attesi registrare un aumento del 3,4%. Una situazione che si manterrà anche nel 2009.
L’obiettivo di inflazione programmata all’1,7% quest’anno e all’1,5% negli successivi, come previsto dal Dpef, “é credibile e coerente con la necessità di non perdere ulteriore competitività”, afferma quindi il Centro studi di Confindustria evidenziando che “l’erosione del potere d’acquisto delle famiglie può essere recuperata solo con maggiore efficienza e concorrenza, liberalizzando i mercati e migliorando la logistica”.
Il Csc aggiunge che “interventi fiscali mirati possono aiutare i nuclei familiari più colpiti”.
Già dalla seconda metà del 2008, in Italia, ci sarà infatti un raffreddamento dei prezzi e a dicembre il tasso di inflazione dovrebbe attestarsi intorno al 3%.
“Questo scenario si basa sulla stabilità del prezzo del petrolio a livelli record attuali e sulla moderazione delle altre materie prime” avverte però il Csc spiegando che ciò ridurrà progressivamente la spinta sui prezzi delle componenti energetica e alimentare, al netto delle quali, l’inflazione, “dopo essere salita al 2,2% a maggio, calerà restando vicino al 2%”. Il rapporto sottolinea inoltre la presenza di “tensioni sui prezzi alla produzione: + 4,1% in aprile quelli per i beni di consumo, ma al netto degli alimentari l’incremento annuo è contenuto (1,4%) e non si discosta da quello degli ultimi anni”.
Il graduale rientro della dinamica dei prezzi al consumo proseguirà nella prima metà del 2009 arrivando a 2,2% a giugno. “Negli ultimi anni – sostengono gli studiosi del Csc – l’inflazione non ha avuto rilevanti effetti distributivi e solo di recente sta colpendo un po’ più le fasce della popolazione con reddito minore”.
CONSUMI: I consumi interni tuttavia “sono attesi in marcato rallentamento nel 2008: +0,2% annuo, dall’1,4% del 2007”. Per il Csc la causa principale è l’erosione del potere d’acquisto dovuta all’aumento dei prezzi energetici e alimentari.
DEFICIT-PIL: L’indebitamento netto per il 2008 “sale al 2,5% del Pil, dal 2,2% stimato lo scorso dicembre”.
E’ questa la previsione del Centro studi di Confindustria, secondo cui nel 2009 “a politiche invariate e con una crescita economica del 3,2% nominale, il rapporto deficit-pil tende al 2,6%”.
Il Centro studi di viale dell’Astronomia sottolinea inoltre che “il risanamento dei conti pubblici italiani deve essere compiuto”. Le entrate mantengono la quota sul pil prevista per il 2008 (47,2%), le uscite totali la aumentano di un decimo (al 49,8%) e quelle per interessi rimangono costanti in rapporto al pil (5,1%). L’avanzo primario quest’anno scende al 2,6% del pil dal 3,1% del 2007. Nel 2009 si assesta al 2,5%.
DISOCCUPAZIONE: In linea con la stagnazione del pil, anche l’occupazione rallenterà, prevede il Csc, secondo cui il ritmo di crescita dei posti di lavoro vedrà “un leggero aumento” dello 0,1% nel 2008 e dello 0,4% nel 2009, dall’1% del 2007. Allo stesso tempo, dopo dieci anni, rileva il rapporto sugli scenari economici, si fermerà la discesa del tasso di disoccupazione, che è previsto in rialzo al 6,4% quest’anno (dal 6,1% del 2007) e al 6,5% nel 2009.
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