Un piano di “risanamento” senza precedenti che permetterà a Roma di “evitare il dissesto”, di guardare al “federalismo fiscale” e di puntare a un nuovo “status” alla fine del commissariamento. In un’intervista al Messaggero il sindaco di Roma Gianni Alemanno racconta di aver messo in gioco la sua “esperienza da ex ministro” e la sua “credibilità personale” per arrivare all’accordo con la Lega per lo stanziamento di 500 milioni di euro per la Capitale “senza togliere un euro a Milano e al suo Expo”.
Nel suo nuovo ruolo di commissario, il sindaco spiega che avrà “competenze di verifica e poteri speciali su questioni di carattere patrimoniale” e sarà affiancato “da tre subcommissari, uno della Ragioneria dello Stato, un magistrato contabile e un altro proveniente dalla carriera prefettizia”. Nonostante la boccata d’ossigeno del governo, però, sarà inevitabile, annuncia il sindaco, una politica di “contenimento della spesa” a partire dall’annunciato addio alla Notte Bianca. “Terremo in piedi quelle manifestazioni dove ci sarà l’intervento degli sponsor” ma “la Notte Bianca possiamo dire fin da adesso che non si farà”.