Sicurezza: E’ ancora polemica sull’impiego dei soldati

di isayblog4 20 views0

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“Resto convinto, in linea di massima che le forze armate vadano impiegate per i compiti istituzionalmente preposti. E soprattutto non svilite affidando loro soluzioni improprie”.
Il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini commenta così, in un’ intervista a ‘Il Mattino’ la decisione del Governo di ricorrere all’esercito per fronteggiare le emergenze rifiuti e sicurezza.
“Capisco la situazione di emergenza – aggiunge – ma attenzione al rischio di militarizzazione che diventa normalità. Non è un problema ideologico, ma un richiamare ognuno ai propri compiti e non a quelli degli altri”.
Già ieri, il vicepresidente dei deputati Udc Michele Vietti aveva parlato di “un inutile spot pubblicitario”. “Attribuire funzioni di polizia alle Forze armate – aveva avvertito anche il capogruppo centrista al Senato Giampiero D’Alia – è un precedente grave e pericoloso” considerando anche “la diversa professionalità” del personale.

“Non c’é alcun rischio di sovrapposizione tra gli agenti di pubblica sicurezza e i 2.500 militari che potranno essere utilizzati con funzioni di polizia”, continua ad assicurare il ministro della Difesa Ignazio la Russa ricordando come fu proprio l’attuale opposizione che ora “protesta” a ricorrere all’esercito quando si trattò di rispondere alla criminalità organizzata nel meridione con la famosa operazione “Vespri siciliani”.

Ma la decisione di annunciare l’ impiego dell’esercito per ragioni di ordine pubblico continua comunque a suscitare molte perplessità.
“E’ una scelta sbagliata che mortifica le forze dell’ordine”, ripete il segretario del Pd Walter Veltroni.
“E’ una scelta emotiva e poco efficace” gli fa eco il ministro dell’Interno-ombra Marco Minniti.
Ancora più duro il leader dell’Italia dei valori, Antonio Di Pietro, che ricorda come le Forze armate per controllare il territorio delle città si usino “solo in Colombia contro il terrorismo e l’insurrezione armata”.
E Franco Giordano del Prc parla di “scelta gravissima” e punta il dito contro l’ “ondata di demagogia securitaria che mobilita le Forze armate solo per fomentare le peggiori isterie”, senza produrre effetti concreti.

“Chi si schiera contro l’uso dell’esercito – replica il presidente dei senatori del Pd Maurizio Gasparri – la pensa come Totò Riina e i casalesi”. “Sul territorio italiano – aggiunge – è meglio che ci siano i soldati della Repubblica, piuttosto che quelli del clan Nuvoletta”.
La natura “del nostro esercito e le qualità” degli ufficiali, sottolinea il presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto, sono tali “da non dover temere per i diritti e le libertà dei cittadini”.
Mentre il leghista Roberto Calderoli, assicura che non può che trattarsi di “una misura transitoria”.

Intanto, anche i sindacati di polizia criticano l’iniziativa.
“E’ un’operazione di facciata”, incalza Giovanni Aliquò, vice questore e segretario dell’Associazione dei Funzionari di Polizia (Anfp).
“Non c’era assolutamente bisogno – prosegue Aliquò – di mandare 2.500 uomini delle forze armate in aiuto alle forze dell’ordine. Per risparmiare 2500 uomini sarebbe bastato tagliare degli autisti a qualche prefetto o a qualche altra carica che ha autisti di polizia vari. Solo quelli dei prefetti sono qualcosa come 5.000”.
“Poi – prosegue – si possono fare altre scelte, si può pensare di destinare quelle risorse per assumere dei giovani. Il problema delle forze di polizia è che non ci sono giovani, si entra tardi nelle forze di polizia. Visto che ci sono dei tagli agli straordinari, visto che ci sono tagli ai mezzi, visto che abbiamo sempre meno risorse, prendere risorse destinate ad uno scopo diverso ci ha lasciati un po’ sorpresi”.

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