La giustizia è lenta, si sa. Ma alla fine arriva sempre (?). In questo caso, incredibile ma vero è arrivata con tutta la forza che aveva. Almeno così sembra. Un poò in ritardo sui tempi ma perfettamente in linea con quanto sta accedendo ora a livello governativo: si cerca di mettere a posto una situazione maleodorante (a tutti gli effetti) ed incancrenita. L’indagine della procura di Napoli ipotizza che “le società affidatarie del servizio di smaltimento dei rifiuti, con la complicità di funzionari del commissariato di governo, trasformavano i rifiuti in difformità rispetto alle autorizzazioni”. Le intercettazioni mettono nei guai Marta De Gennaro, ex vice del sottosegretario Guido Bertolaso quando era commissario sotto il precedente governo, e Michele Greco, dirigente della Regione Campania.
Secondo fonti giudiziarie, alcune intercettazioni telefoniche confermerebbero che alla raccolta dell’immondizia non seguiva una selezione adeguata. Da una conversazione telefonica tra la De Gennaro e Greco, il braccio destro di Bertolaso invitava l’interlocutore a usare “il linguaggio della vaghezza”, aggiungono le fonti. Gli inquirenti sospettano che molte discariche abbiano ricevuto materiale diverso da quello che erano autorizzate a raccogliere. Fra i rifiuti ricevuti, nella “consapevolezza piena” dei funzionari governativi, “non sono mancati neppure rifiuti pericolosi”, si legge nel comunicato.
Secondo la procura, il sistema di lavorazione dei rifiuti era “assolutamente fittizio”, nel senso che non cambiava le caratteristiche fisico-chimiche dei rifiuti e non eliminava quindi le cause del cattivo odore emanato dalle discariche e del pericolo di infezioni. E i controlli venivano aggirati grazie all’utilizzo “di analisi false per accompagnare i rifiuti nei siti di smaltimento”.
Anche il sottosegretario Guido Bertolaso nella conferenza stampa di giovedì scorso aveva detto che la frazione organica era tutt’altro che stabilizzata. “Dobbiamo portare nelle discariche il ‘talquale’. La facciamo finita anche lì con questa barzelletta della frazione organica stabilizzata che mai stabilizzata è stata. Era semplicemente spazzatura tritata che, invece di stare nei sacchetti di spazzatura, si presentava sotto forma di poltiglia, fanghiglia strana e comunque puzzolente, tutto il contrario di quello che è la frazione organica stabilizzata”, ha detto il sottosegretario.
L’indagine riguarda anche i rifiuti inviati in Germania, che secondo le fonti venivano inviati contravvenendo alla normativa europea grazie ad “escamotage” e anche con l’aiuto di una dipendente della regione Campania che rilasciava le autorizzazioni transfronaliere. Il procuratore capo di Napoli Lepore ha espresso la sua soddisfazione per gli esiti dell’indagine, precisando però che gli indagati non fanno più parte della nuova squadra che dovrà affrontare l’emergenza rifiuti. “Il provvedimento dimostra ancora che l’azione giudiziaria è del tutto autonoma, controlla quello che stanno facendo i funzionari e i commissari dell’emergenza rifiuti”, ha detto Lepore parlando ai cronisti. “Teniamo a precisare che alcuni funzionari appartenevano al vecchio commissariato e non stanno più nel nuovo commissariato. Questo deve dare maggiore fiducia nel lavoro del sottosegretario Bertolaso”, ha aggiunto il procuratore.
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