Marcegaglia (Confindustria): La malattia dell’Italia è la crescita zero, ma possiamo rinascere

di isayblog4 26 views0

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Insieme per cambiare il Paese. E’ questo appello fatto da Emma Marcegaglia, nel suo primo discorso all’assemblea generale di Confindustria. Il neo leader degli industriali si è rivolto infatti alle forze politiche, ai sindacati, al sistema bancario, a tutti i cittadini e, naturalmente, alle imprese invitandoli a sfruttare lo “scenario nuovo e irrepetibile” per dare un’inversione di tendenza alla nostra economia. “Abbiamo la possibilità di far rinascere il Paese – ha spiegato – dobbiamo cambiare il Paese nell’interesse delle imprese e dei cittadini, soprattutto dei più giovani”.
La Marcegaglia ha sottolineato che da troppi anni l’Italia è bloccata e non riesce ad assicurare condizioni di benessere ai suoi cittadini: “Abbiamo il dovere di dare risposte ai problemi di oggi e di immaginare un storia per il futuro – ha quindi esortato – dobbiamo sollevare lo sguardo e costruire un nuovo sviluppo. Unità, coesione, iniziativa, dedizione, amore per noi stessi: dobbiamo ritrovare lo spirito italiano che rende raggiungibile ogni traguardo. Questo spirito italiano è imbattibile nelle emergenze”.
Dobbiamo “rilanciare quello spirito – ha insistito – riscoprire l’orgoglio di essere italiani e ritrovare la forza ideale di un grande traguardo: restituire al nostro Paese il senso del suo ruolo nel mondo che cambia, non da gregari ma da protagonisti”.

E visto che “la malattia dell’Italia si chiama crescita zero” e “la crisi internazionale mette a nudo drammaticamente tutte le debolezze del sistema”, la Marcegaglia ha invitato a non eludere più o rinviare “quelle scelte, anche difficili e impopolari, che sono indispensabili per non compromettere il nostro futuro”.
A cominciare dalla riforma dello Stato, dagli eccessi di burocrazia, di spesa pubblica, di pressione fiscale di scarsa produttività e di scarsa ricerca.

Quanto ai sindacati, la numero uno di Confindustria ha teso loro la mano: “Possiamo chiudere una lunga stagione di antagonismo – ha affermato -, pensare in maniera nuova il confronto con i sindacati e il modello di relazioni industriali. Oggi sono obsolete”.
Quindi, li ha invitati ad accelerare il processo di riforma dei contratti affinché possano essere entro la scadenza della manovra Finanziaria: “E’ alla nostra portata – ha osservato-, noi siamo pronti”.

Dopo avere espresso una certa soddisfazione per il decreto approvato giovedì dal Cdm per la detassazione degli straordinari definendolo “un segnale importante”, la Marcegaglia ha parlato anche dei tassi di assenteismo nel pubblico impiego come di “uno scandalo nazionale”. Non è “accettabile – ha aggiunto – un sistema dove ci sono persone che timbrano il cartellino e subito dopo abbandonano il posto di lavoro. E’ un insulto nei confronto dei lavoratori onesti. Pubblici e privati”.

Nella relazione della Marcegaglia non è mancato neanche un riferimento al tema della sicurezza sul lavoro: “Ogni incidente sul lavoro è per noi una sconfitta”, ha detto assicurando che la sicurezza sul lavoro sarà “un nostro obiettivo, prima ancora che la legge ce lo imponga”.

Quanto alle imprese, la neopresidente ha spiegato che la pressione fiscale che grava sul sistema produttivo italiano va abbassata: “In questi anni – ha infatti osservato- le imprese hanno contribuito molto all’incremento generale del gettito tributario. Nel 2007, a parità di aliquote, il gettito Ires è aumentato del 27% rispetto al 2006 e di quasi l’80% rispetto al 2004”.

Infine, un forte appello al ritorno al nucleare: “E’ tempo di tornare ad investire nell’energia nucleare”, ha detto la Marcegaglia, perché quello “di nuova generazione, la mobilità, il risparmio energetico, le tecnologie ambientali” sono settori e grandi progetti di investimento.
Sul nucleare, in particolare, la neo presidente degli industriali ha sottolineato che è un “settore dal quale ci hanno escluso più di 20 anni fa decisioni emotive e poco meditate. Ciò ha accresciuto la nostra insicurezza e la dipendenza dall’estero, ha sottratto altre risorse alla crescita, ha gonfiato le bollette elettriche di famiglie e imprese”.

www.noipress.it

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