Esordio da presidente per Emma Marcegaglia, la prima donna a guidare Confindustria. Il batteismo è arrivato con l’assemblea generale degli industriali con un discorso in cui si è rivolta alle forze politiche, ai sindacati, al sistema bancario, a tutti i cittadini e, naturalmente, alle imprese invitandoli a sfruttare lo “scenario nuovo e irrepetibile”» per dare un’inversione di tendenza alla nostra economia.
“Abbiamo la possibilità di far rinascere il Paese nell’interesse delle imprese e dei cittadini, soprattutto dei più giovani. Abbiamo il dovere di dare risposte ai problemi di oggi e di immaginare un storia per il futuro – ha esortato – dobbiamo sollevare lo sguardo e costruire un nuovo sviluppo. Unità, coesione, iniziativa, dedizione, amore per noi stessi: dobbiamo ritrovare lo spirito italiano che rende raggiungibile ogni traguardo. Questo spirito italiano è imbattibile nelle emergenze». E ha insistito: “riscopriamo l’orgoglio di essere italiani e ritrovare la forza ideale di un grande traguardo: restituire al nostro Paese il senso del suo ruolo nel mondo che cambia, non da gregari ma da protagonisti”.
Parole di apprezzamento arrivano dal segretario del Partito democratico Walter Veltroni: “La Marcegaglia prosegue la tradizione. Montezemolo infatti aveva portato a posizionare Confindustria lungo una linea di sottolineatura dei valori della crescita, di un mercato più aperto, prestando attenzione ai fattori strutturali di gap dell’Italia rispetto agli altri paesi europei. Ho trovato convincenti e interessanti anche le sottolineature di merito sulla formazione e la scuola”. A Veltroni è piaciuto anche il passaggio dedicato “all’impegno per la sicurezza sul lavoro. Insomma, questa relazione fa parte dello sforzo collettivo che l’Italia deve fare per rimettersi rapidamente a correre”.
Mentre tra i sindacati è la Cgil a ricordare come la centrale questione dei redditi sia stata sottovalutata nel discorso di Marcegaglia. “Il punto più critico della sua relazione è la sottovalutazione della condizione salariale dei lavoratori. Questo renderà molto impegnativo il confronto sul modello contrattuale, perché per noi i salari vanno aumentati”, ha spiegato Guglielmo Epifani. “Il sindacato italiano – ha sottolineato Epifani – ha sempre fatto politiche di investimento e di sviluppo delle riforme, ma ha sempre aggiunto come condizione anche quella dei redditi. Sarebbe anche interesse delle imprese pagare di più i lavoratori”. Il modello contrattuale, ha aggiunto il leader sindacale, “dovrà ruotare anche attorno a questo. Noi andiamo a questo confronto per chiedere più salari”. Da parte nostra, ha sottolineato ancora Epifani, “c’è sempre stata la disponibilità a lottare contro gli sprechi, ma è un richiamo che va fatto a chi ha l’onere di superare questo problema. Innanzitutto, la politica”.
Un messaggio alla nuova leader è arrivato anche dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha sottolineato come “significativa novità per la crescita civile del nostro paese l’avere affidato a una personalità femminile di riconosciuto talento e valore” la guida di Confindustria. Napolitano ha invitato gli industriali a proseguire sulla strada del dialogo: “Sono certo che non mancherà il vostro apporto al confronto tra le parti sociali e le istituzioni per la soluzione dei gravi problemi di carattere generale cui è legata la prospettiva di un nuovo sviluppo dell’intero paese in un clima più costruttivo anche nella sfera dei rapporti politici e istituzionali”.