Il primo confronto del Governo con le parti sociali si è svolto in un clima sostanzialmente positivo. Organizzazioni sindacali e datoriali, regioni ed enti locali, sembrano voler concedere al nuovo Esecutivo un’apertura di credito in attesa dei primi atti concreti. Anche il più scettico, il leader della Cgil Guglielmo Epifani, pur non lesinando critiche ai provvedimenti annunciati in materia di abolizione dell’Ici per la prima casa e di detassazione di premi e straordinari (“tolgono risorse – ha detto – alle detrazioni a favore di lavoratori dipendenti e pensionati”), non ha dichiarato guerra al Governo, ma ha sollecitato per giugno un nuovo intervento “anche su queste priorità”.
Più disponibilità, invece, da parte di Cisl e Uil. Raffaele Bonanni, leader della Confederazione di via Po, ha infatti definito “interessanti” le proposte del Governo per la detassazione degli straordinari, anche se si tratta solo di “una prima risposta” al sollecito dei sindacati per affrontare e risolvere il “grave problema di salari e stipendi”. Sulla stessa linea Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, che ha definito la detassazione degli straordinari una proposta che può “rispondere alla richiesta di puntare sulla crescita dei salari e della produttività”.
Particolarmente soddisfatta la Confindustria: “condividiamo le proposte del Governo, la sua impostazione e gli obbiettivi”, ha commentato il presidente designato Emma Marcegaglia. La detassazione, in particolare, “non solo è a favore dei lavoratori ma è anche un primo passo significativo per coniugare produttività e salari, temi critici che il Paese deve affrontare”.
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