“E’ sicuramente possibile, senza nuove leggi, attuare da subito alcune delle questioni che il ministro Brunetta sta sollevando in questi giorni: vi sono circa 53.000 Dirigenti, di tutti i settori contrattualizzati, con rinnovi in ritardo di ben 29 mesi”. Lo afferma il coordinatore del dipartimento Settori pubblici della Cgil Nazionale, Michele Gentile.
“Per molti settori – aggiunge il sindacalista della Cgil – il Governo ha la piena ed esclusiva titolarità nell’emanazione delle direttive che permetterebbero all’Aran di avviare la stagione contrattuale 2006/2009 e dove poter sperimentare quegli istituti, quali la valutazione, la misurazione per obiettivi, gli incentivi e i disincentivi, di cui si parla: è la sede opportuna”. Inoltre, aggiunge Gentile, “è ancora fermo in Aran il contratto dei medici e dei dirigenti del Servizio Sanitario Nazionale che va rapidamente chiuso così come i contratti dell’Università, degli Enti di ricerca e dell’alta formazione, nonché degli altri enti pubblici, molti dei quali ancora senza alcuna direttiva”.
Quindi, osserva, “la stagione contrattuale che dovrebbe essere, almeno per la parte normativa e per quella biennale economica, alle nostre spalle è invece ben lontana dall’essere conclusa: siamo già con un ritardo di 5 mesi sul rinnovo dei 3.500.000 lavoratori pubblici – puntualizza Gentile – e, al di là della specifica ‘competenza’ nell’ambito del Governo, sul rinnovo dei contratti pubblici esiste sicuramente una competenza collettiva ed in primis del Presidente del Consiglio. Il DPEF – conclude – sarà il banco di prova. Se si pensasse al 2008 come anno bianco, allora cambierebbe il segno delle reali intenzioni del Governo sulla complessa materia dell’efficienza dell’amministrazione pubblica”.