Vola il prezzo del carburante, vola talmente in alto che il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha deciso di convocare i petrolieri alle 18. La riunione servirà a esaminare l’andamento dei prezzi della benzina, visto il forte divario con le medie europee. “Sulla base dei dati rilevati dall’Unione Petrolifera e dall’Osservatorio Prezzi – ha spiegato in una nota Palazzo Chigi – lo stacco tra la media dei prezzi tra Ue e Italia ha raggiunto il picco più alto dall’inizio del 2008”.
Solo nel corso dell’ultima settimana, ha spiegato l’Up in una nota, “i prezzi dei prodotti petroliferi a livello internazionale sono aumentati di 3,3 centesimi al litro, mentre per il gasolio si sono attestati addirittura a 6,4 centesimi euro”. “Nello stesso periodo – ribadiscono ancora i petrolieri – il prezzo industriale italiano, al netto delle tasse per la benzina si è invece apprezzato di 2,3 centesimi e per il gasolio di 2,9 centesimi”.
Molto più veloce la corsa della benzina, che in Italia, negli ultimi sette giorni, è aumentata di 4,6 centesimi e mentre il gasolio di 5 centesimi rispetto alla media europea. “Il dato medio della differenza rispetto alla media dall’inizio dell’anno per la benzina risulta comunque – concludono i petrolieri – pari a 3,2 centesimi al litro e per il gasolio pari a 4 centesimi”.
ADICONSUM:IL GOVERNO RIDUCA LE ACCISE
All’iniziativa di Scajola plaude l’Adiconsum: “Il ministro fermi la speculazione in atto sui prezzi. In nessun settore è tollerata la variazione giornaliera dei prezzi al consumo, come invece avviene per il prezzo delle benzine” dice l’associazione dei consumatori.
Questa situazione “non consente al consumatore di conoscere qual è la compagnia più conveniente in quel giorno. Inoltre, il fatto che il gasolio abbia raggiunto il prezzo della benzina è un’ulteriore riprova dell’aspetto speculativo che provoca inflazione e concorre a deprimere i consumi”.
Per l’Adiconsum ora è necessario non solo “impegnare le compagnie petrolifere a variare il prezzo alla pompa con una frequenza mensile e far cogliere al consumatore i vantaggi della concorrenza”, ma anche “incentivare una rete di distributori in concorrenza con le compagnie, come avvenuto negli altri Paesi” e poi bisogna “adottare una politica energetica a livello europeo in grado di contrastare questo fenomeno finanziario speculativo che fa leva sulla carenza di prodotti”.
Adiconsum auspica che l’incontro tra il ministro Scajola e le compagnie petrolifere “non si risolva solo con i “buoni propositi” dei petrolieri” e chiede al Governo “una riduzione delle accise quantomeno per compensare l’aumento di tasse derivate ai cittadini da questi aumenti”.
ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI:AVANTI SU RIFORMA BERSANI
Sulla stessa linea Adusbef e Federconsumatori che giudicano “positivo che il ministro dello Sviluppo Economico abbia convocato i petrolieri”, ma ora servono “fatti concreti, come il taglio delle accise sui carburanti di 4-5 centesimi al litro”. Una misura che serve “per dare sollievo alle tasche spremute delle famiglie”.
Il nuovo governo deve poi completare la riforma Bersani, che prevede la vendita dei carburanti nelle grande distribuzione, proprio “come avviene in Francia e negli altri Paesi, a prezzi più contenuti di 5-7 centesimi di euro al litro” concludono le associazioni.
www.ladestranews.it