Si annuncia come un vero e proprio pugno di ferro, una sorta di tolleranza zero verso gli extracomunitari clandestini il pacchetto sicurezza che il neo governo si appresta a varare. Un inasprimento della normativa sull’immigrazione clandestina e una stretta sui permessi ai detenuti. Sono questi i due punti cardine del nuovo decreto sicurezza sul tavolo del governo che potrebbe essere già presentato nel primo consiglio dei ministri dopo la fiducia. La vera svolta del “pacchetto” sarà l’intoduzione del reato di clandestinità che consentirà l’immediata espulsione dell’extracomunitario irregolare.
Giro di vite per gli immigrati, che tentano di raggiungere le nostre coste sui barconi: saranno allontanati dal territorio italiano tutti coloro che non saranno in possesso dei requisiti di legge, ad esempio, un reddito legale. Il pacchetto sicurezza si annuncia molto duro anche contro gli autori di reati di strada. Aumenteranno le pene minime, che non consentiranno più la sospensione condizionale della pena. I reati sono stati individuati: minaccia, scippo, violazione di domicilio, danneggiamento, maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale su donne e bambini. Compare anche il reato di rapina in appartamento, che sarà punito da 4 a 20 anni di carcere. L’introduzione fraudolenta in una casa che passa da una pena minima di 1 a 2 anni e la rapina andrà da 4 anni e mezzo a 6.
L’aumento delle pene minime sarà esteso anche ai reati di grave allarme sociale che prevederanno una circostanza aggravante, come le violenze sugli over 70 e sui disabili e che impediranno di poter fruire di agevolazioni come l’affidamento in prova ai servizi sociali. Inoltre, per chi compirà più volte lo stesso crimine saranno aboliti permessi premio, abbuoni parziali e semilibertà. Con il nuovo provvedimento il rito per direttissima non sarà più facoltativo, ma obbligatorio e il magistrato dovrà farvi ricorso davanti a una piena confessione della persona arrestata. Davanti a una prova evidente di colpevolezza il pm dovrà saltare l’udienza preliminare e andare al giudizio immediato.
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