«Ho sentito Berlusconi porre il tema del quoziente familiare…Vada avanti, noi lo sosterremo! La nostra non sarà un’opposizione ideologica, distruttiva, sfascista. E a Silvio posso fare una promessa: guarderemo il lavoro che farà a Palazzo Chigi senza pregiudizi».
Il quoziente familiare è solo una delle sfide che avvicinano Pier Ferdinando Casini a Silvio Berlusconi e il leader dell’Unione di centro lo sottolinea con serenità, senza il timore che tutto ciò sembri un primo passo verso una nuova collaborazione.
«A me interessa il centro. Non il centrosinistra. Non il centrodestra», ripete l’ex presidente della Camera deciso a chiarire che dietro i ‘faccia a faccia’ privati con i principali leader del Pd non si agitano retroscena. Oggi conta il programma e Casini sembra indicare a Berlusconi una serie di priorità.
«C’è l’alta velocità, c’è il ritorno al nucleare, c’è il tema della sicurezza, c’è l’abolizione delle province, e poi c’è l’adeguamento dei salari al costo della vita… Questi sono obiettivi anche dell’Udc e sarebbe assurdo se non fossimo pronti a sottoscriverli, a sostenerli».
Prende fiato il leader dell’Unione di centro chiude quel ragionamento: «Vede, è importante che ci sia in Parlamento una forza capace di ragionare non secondo etichette ideologiche, ma sempre privilegiando la concretezza programmatica».
Tratto da un’intervista al leader dell’Unione di Centro Pier Ferdinando Casini su ‘Avvenire’