Governo, quasi pronta la squadra. Problemi sulla Giustizia. Spunta il nome di Pera

di isayblog4 14 views0

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Tra, curve a gomito e salto di ostacoli Berlusconi sembra essere in dirittura d’arrivo per la formazione del governo.«Stiamo lavorando a 360 gradi ma niente nomi». Silvio Berlusconi continua a non voler ufficializzare ulteriori dettagli sulla composizione dell’esecutivo. Lasciando palazzo Grazioli, il premier in pectore ai giornalisti che gli chiedevano se la «squadra» fosse stata trovata, ha risposto: «Stiamo lavorando a 360 gradi per mettere in campo la migliore squadra possibile». Nessun commento, invece, sull’incontro con l’ex presidente del Senato, Marcello Pera (durato circa un’ora), che nel toto-ministri è dato in ascesa come possibile Guardasigilli.

LA SQUADRA
«Non si parla di nomi», si è limitato a dire il Cavaliere. Prima di lasciare Roma, Berlusconi si è comunque voluto concedere qualche scambio di battute con un nutrito numero di sostenitori che lo attendevano sotto la sua residenza romana. A chi gli chiedeva di abbassare le tasse, il Cavaliere ha ribadito che nel primo Consiglio dei ministri ci sarà l’abolizione dell’Ici e la detassazione degli straordinari.

Superata, invece, almeno così si spiega in ambienti vicini al Cavaliere, l’altra questione che riguardava An. Via dello Scrofa aveva opzionato “almeno tre ministeri più uno senza portafoglio” che però si sono ridotti a due dopo la “presa” del Campidoglio da parte di Alemanno in base al principio che la poltrona di sindaco della Capitale peserebbe almeno come due ministeri. Così al Welfare al posto di Gianni Alemanno sarebbe ora destinato Cesare Sacconi (Pdl) e ad An resterebbero la Difesa (Ignazio La Russa) e le Infrastrutture (Altero Matteoli).

Il vero nodo è quindi la Giustizia. La candidatura di Elio Vito piace al Cavaliere ma, al tempo stesso spiega, “c’è stata una rivolta, seppur silenziosa, sia all’interno di Forza Italia che tra fila dell’Associazione nazionale magistrati”. L’incarico a Vito significherebbe, per dirla in poche parole, “barricate subito con i magistrati”. E tutto sommato, per quanto Berlusconi abbia a cuore certi temi come la separazione delle carriere tra pm e giudici, non li vede tra le priorità del governo. La lista delle priorità alla voce emergenze vede nei prossimi mesi questioni come la sicurezza, la pressione fiscale, la spazzatura a Napoli ma non solo. Già ci sarà da rimboccarsi le maniche per questo e forse non è il caso rendere incandescente subito un altro fronte delicato ma non prioritario come quello giudiziario.

Raccolte questo genere di obiezioni, Berlusconi sta riflettendo sulla possibilità di premiare comunque Vito dandogli i Rapporti con il Parlamento, incarico a cui era destinato Paolo Bonaiuti che invece conserverebbe il vecchio ruolo di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria. Ai Beni culturali è dato per sicuro Sandro Bondi, numero 2 di Fi. Ed ecco che per via Arenula torna utile il nome di Marcello Pera. Il senatore, filosofo, amico e studioso di Karl Popper e di Ratzinger, ha cominciato la sua carriera in Forza Italia negli anni novanta proprio specializzandosi sulla questione giustizia. Fu Pera, nel 1999, ad ispirare la riforma costituzionale del “giusto processo”. E nel 2001, per qualche giorno, si parlò ancora di lui per l’incarico di Guardasigilli. Sarebbe l’uomo giusto, con le necessarie competenze e l’adeguato savoir faire per gestire via Arenula in questa XVI legislatura. Berlusconi sta facendo pressing, in queste ore, anche su Claudio Scajola ma l’ex ministro continua a dire no. A lui vanno più che bene le Attività produttive. Il nodo-giustizia, assicura chi sta seguendo in questi giorni la formazione del governo, “sarà tra gli ultimi ad essere risolto”.

Più “semplice”, pare, il resto del mosaico. Berlusconi avrà a disposizione dodici ministeri con portafoglio, quattro senza, e altre 44 caselle da riempire con sottosegretari e viceministri. Una squadra da sessanta posti come stabilisce la Finanziaria. I posti assegnati sono Difesa (La Russa, An) e Infrastrutture (Matteoli, An), i quattro riservati alla Lega (Interni a Maroni, Riforme a Bossi, Attuazione del programma a Calderoli, Politiche agricole al giovane Luca Zaia), gli Esteri a Frattini e l’Economia a Tremonti. Bonaiuti e Letta sottosgretari.

Quasi pronto anche il mosaico dei “promessi” quattro ministri donna: Stefania Prestigiacomo sembra destinata alla Salute, Adriana Poli Bortone alle Politiche comunitarie e Maria Stella Gelmini all’Istruzione. Rosi Mauro, la sindacalista della Lega, sarà, ha annunciato oggi Bossi, vicepresidente del Senato. Per il quarto posto il ballottaggio è quindi tra Mara Carfagna, una delle predilette del Cavaliere, e Maria Vittoria Brambilla che pretende posti e visibilità per i suoi Circoli della Libertà.

Un “aiuto” a Berlusconi potrebbe arrivare dallo spacchettamento di qualche ministero, ipotesi suggerita dal capogruppo a Montecitorio Fabrizio Cicchitto: “Alcuni accorpamenti lasciano perplessi” riflette. La riforma Bassanini prevede i seguenti 12 ministeri: Esteri; Interno; Giustizia; Difesa; Economia; Attività Produttive; Politiche Agricole; Ambiente; Infrastrutture-Trasporti; Lavoro-Salute; Istruzione-Università-Ricerca; Beni Culturali. La norma della Finanziaria 2007 ammette un elenco diverso purchè il numero complessivo della squadra di governo non superi le sessanta caselle.

fonte: www.ladestranews.it

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