In occasione della notte elettorale il ministero dell’Interno sarà una ‘casa di vetro’, nella quale si lavorerà in base al principio di legalità, come sempre è stato fatto. Questo il punto fermo che il titolare del Viminale ha tenuto a ribadire e sottolineare a più riprese nel corso dell’incontro con i giornalisti avente ad oggetto la diffusione dei dati elettorali.
Il ministro Giuliano Amato ha annunciato poi l’invito rivolto agli ex ministri dell’Interno Maroni, Scajola, Pisanu e Bianco a trascorrere insieme a lui la “notte delle elezioni”.
«Mi rendo conto, – ha aggiunto il ministro – ed il passato ce l’ha dimostrato, che la notte elettorale è una notte del tutto particolare in cui si immaginano cose al di là del realizzabile. Ma il Viminale ha sempre praticato il suo lavoro in maniera corretta oggi come nel caso di chi mi ha preceduto. Qui non ci sono cassetti segreti per muovere le leve elettorali».
Sui tempi dello scrutinio Amato ha ricordato che la disposizione di gestire le schede nel pieno rispetto delle regole, in particolare evitando la pratica dei mucchietti e apponendo subito il previsto timbro sulle schede bianche, comporterà un’accelerazione dei tempi delle proiezioni ma probabilmente un prolungarsi dell’attesa per il risultato finale. D’altra parte – ha detto – «vogliamo che la legalità e la trasparenza vengano prima di tutto».
Dopo aver ricordato che il ministero dell’Interno in occasione degli scrutini elettorali assume il ruolo di «osservatore come altri visto che non ha un maneggio di nulla se non di numeri», Amato ha risposto alle domande dei giornalisti presenti all’incontro, per poi cedere la parola al direttore centrale dei Servizi Elettorali, prefetto Adriana Fabbretti, che ha evidenziato l’incremento delle sezioni destinate al voto degli italiani residenti all’estero previste in occasione dell’election day, passate da 760 a 1200.