Arranca la produttività dell’Italia, che deve incassare così la bocciatura dell’Ocse. L’allarme lanciato dall’organizzazione parigina è pubblicato nel Factbook 2008, con i dati relativi ai 30 Paesi membri e un focus su G7 e Unione Europea. Il quadro che ne esce ci colloca come fanalino di coda, sotto la media dei paesi Ocse, Ue e dei 7 ‘grandi’, sorpassati da diversi Stati dell’Est europeo e dalla Grecia. Una performance paragonabile a quella del Messico. La media matematica del periodo fa segnare infatti uno scarso +0,2%. Un picco negativo si è registrato nel 2003, con una flessione dell’1,2%, seguita da un’inversione l’anno successivo che ha portato il rialzo a un contenuto +0,7%, mentre nel 2005 la crescita della produttività si è fermata allo 0,4%. Il 2006 ha fatto segnare una ripresa, con un rialzo dell’1%. Ma il risultato resta al di sotto di quello della media dei Paesi del G7, che segna un aumento dell’1,3%, dell’Ocse, pari all’1,4%, e dell’Ue a 15, che è all’1,7%.
Di gran lunga meglio dell’Italia hanno fatto paesi come la Slovacchia (+5,2%), la Repubblica Ceca (+4,6%), la Grecia (+3,7), Ungheria e Corea (entrambe +3,4%). Maglia nera all’Italia anche per quanto riguarda il Pil pro-capite, uno dei principali indicatori della performance economica. Tra 2001 e 2006 la crescita su questo fronte è stata prossima allo zero, contro il quasi 1% della Germania, l’oltre 1% dell’Ue e il circa 2% dei Paesi Ocse. L’organizzazione segnala che negli ultimi anni la decelerazione di questo valore è stata generalizzata, ma Italia e Portogallo hanno registrato “il calo più evidente”. Se si considera la produttività multi-fattore, che include voci quali l’innovazione tecnologica e organizzativa, l’Italia registra, nel periodo 2000-2005, una performance addirittura negativa, con un -0,5% cui si avvicina soltanto la Svizzera. Va male anche per quanto riguarda il solo settore manifatturiero, con un decremento della produttività vicino al 2%. C’é solo un altro Paese che registra una contrazione: la Spagna. Ma il calo è di gran lunga più contenuto. Anche nei servizi la crescita della produttività è negativa di quasi l’1%. Fa peggio solo la Repubblica Slovacca, mentre Spagna e Portogallo, seppure anch’essi in rosso, segnano decrementi prossimi allo 0,5%. L’Italia supera la media europea per quanto riguarda il costo del lavoro per unità di prodotto, con una crescita intorno al 2,5% nel periodo 2000-2006 contro una media di Eurolandia intorno allo 0,5%.
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