“Rivolgo un avviso ai naviganti: sono state depositate le liste per la campagna elettorale e per la presentazione dei candidati che andranno in Parlamento.
Noi dell’Italia dei Valori abbiamo chiesto ai nostri candidati anche il certificato penale, oltre che quello elettorale. Di condannati non ne abbiamo.
Vi prego di guardare che cosa è successo in alcuni altri partiti, e lo dico perché ho notato alcuni nomi che ricordo da quando facevo il magistrato. Anche allora li vedevo elencati uno dietro l’altro, ma erano elencati nel registro degli indagati, qualcuno nell’elenco dei processati e, addirittura, qualcuno con sentenza penale passata in giudicato. Allora rifletto, al di là delle belle parole di “legalità, sicurezza e giustizia”, al di là delle belle parole di “ricambio generazionale” e “il nuovo”. Avete visto Casini che dice “il nuovo”, poi candida Cuffaro. Avete visto Berlusconi che dice ”rialzati Italia”, poi ha fatto rialzare Sciascia, direttore finanziario del suo gruppo editoriale, che era quello che creava i fondi per pagare le mazzette tramite Berruti alla Guardia di Finanza: sono stati condannati entrambi, Berruti e Sciascia. Berruti è già stato in Parlamento, Sciascia ce lo mandano adesso. Allora, state attenti alle candidature, perché attraverso di esse vi accorgete di chi fa sul serio e chi ci marcia sopra, cercando di turlupinarvi un’altra volta.
Per non sbagliare, sto guardando tutte le candidature, ricordando quella che è stata la mia esperienza passata, e nei prossimi giorni vi farò un elenco, nome e cognome, di questi soggetti. In questo modo potrete sapere chi sono i candidati, perché nelle liste elettorali voi non troverete i loro nomi, non li potete trovare, però saprete a quale partito appartengono e, come si dice, “dimmi con chi vai e ti dirò chi sei!”.
Siccome Berlusconi va con Ciarrapico, sappiamo anche che fa il fascistone. Siccome adesso sappiamo che alcuni partiti candidano persone condannate e che brindano a cannoli quando vengono pure condannati, allora noi sappiamo chi sono. Io ve li metto in elenco uno dietro l’altro, affinché voi possiate saperlo, perché non deve accadere più quello che è accaduto in passato.
L’altra volta, in Puglia, mi è accaduto un fatto strano: non riuscivo a fare un confronto diretto, un confronto fra me, che ero candidato, e l’altro candidato che si chiamava Frigerio. Non si presentava mai all’appuntamento. Fino a quando, tre o quattro giorni prima delle elezioni, sono andato in Corte d’Appello a informarmi su chi fosse questo Frigerio, che non aveva neanche le foto per farsi pubblicità durante la campagna elettorale, e scoprii che si chiamava Gian Stefano Frigerio, era di Cernusco sul Naviglio, in Lombardia, e si era andato a candidare in Puglia, tra San Marco in Lamis e Manfredonia, vicino ai luoghi di Padre Pio, facendo credere che era un pio devoto, invece in realtà era uno di quelli che “pijo pijo”, nel senso che è stato condannato più volte per aver ricevuto mazzette nell’ambito della sua attività istituzionale nella Regione Lombardia.
In Puglia nessuno lo conosceva e pensava “non sarà di San Marco in Lamis? Sarà di Manfredonia? Sarà di Torre Maggiore o di un paese di queste zone? Forse sono io lo stupido. Come faccio a non conoscere una persona così?”. Lo hanno votato, mettendo una croce su Forza Italia, e quello è andato in Parlamento: aveva un cumulo di pene, un giudicato che doveva andare a San Vittore e si è ritrovato invece a Montecitorio. Adesso rischiamo di trovarci nella stessa situazione.
Poiché questa volta non voglio correre il rischio che i cittadini non siano informati, prossimamente farò un elenco con i nomi di questi candidati in ordine alfabetico, o se preferite in ordine di condanna, così potete fare una bella ricerca automatica, secondo il più condannato o seguendo l’ordine alfabetico, come voi preferite”
Antonio Di Pietro