Veltroni: Vogliamo annientare tutte le mafie. La criminalità organizzata voti per qualcun’altro

di isayblog4 19 views0

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“Siamo una forza di governo che vuole annientare i poteri criminali che succhiano energie a questa terra”. Walter Veltroni, con il suo “Giro dell’Italia nuova” arriva in Campania e da Trentola Ducenta, in provincia di Caserta, lancia il piano del PD per contrastare la criminalità organizzata. Un vero e proprio manifesto per la legalità che traduce, forse come mai una forza politica aveva fatto finora, in proposte di legge concrete le principali teorie di lotta alla criminalità.

“Dobbiamo annientare la camorra, la mafia la ‘ndrangheta, sradicarle dalla vita di questi paesi. Se un candidato premier – sottolinea Veltroni – non si propone di fare questo, allora non svolge fino in fondo il suo dovere”. Il candidato premier del PD, come già aveva fatto durante la sua visita in Sicilia e in Calabria, non usa mezze parole e non lascia adito a dubbi sull’impegno del Partito Democratico. E ribadisce: “La mafia scelga pure per chi votare, ma sappia che noi il loro voto non lo vogliamo”.

Una lotta senza quartiere. “Senza ambiguità né reticenze e zone d’ombra con aree della politica che strizzano l’occhio ai poteri criminali per un pacchetto di voti”. Secondo il leader del PD, di fondamentale importanza è proprio impedire alla criminalità qualunque tipo di “condizionamento sul potere politico e di portare via la ricchezza nazionale. Non bisogna pensare che questi poteri siano invincibili, ma per sradicarli – spiega Veltroni – servono sviluppo e crescita”.

Un piano in cinque punti, quello messo in campo dal PD. Una proposta di legge, che si tradurrà in disegno di legge quando Walter Veltroni diventerà presidente del Consiglio. Reale tutela per gli imprenditori e le imprese sotto ricatto della mafia, anche con lo stanziamento di contributi specifici. Regolamentazione del sequestro e della confisca di prevenzione. Rafforzamento di uffici giudiziari collocati nelle zone d’Italia maggiormente esposte. Assunzione dei testimoni di giustizia nella PA. Divieto di erogazione di contributi finanziari – il gratuito patrocinio – da parte dello Stato per attività imprenditoriali legate a soggetti che abbiano riportato condanne o sentenze di patteggiamento per reati di particolare gravità.

“La politica deve ergere – ribadisce Veltroni – un muro con delle misure che permettano una lotta senza quartiere perché troppo sangue continua a scorrere. Non ci può essere il paese che vogliamo senza una lotta a tutto campo”. Un leader impegnato, un programma inequivocabile, un piano concreto. Tutto questo per dire basta alla criminalità organizzata. E per ribadirlo, il segretario del PD ha scelto proprio una delle zone del Paese maggiormente esposte, la Campania, la provincia di Caserta. Una casa-famiglia nata da un bene confiscato alla camorra.

“Ho voluto cominciare da qui non per caso. Volevo mandare un duplice segnale: l’attenzione alle esperienze di sussidiarietà sociale, di volontariato, spesso ispirate dalla fede, che sono vitali per la società italiana diventata spietatamente egoista e cinica, e poi lanciare un messaggio ai criminali. Noi vogliamo annientare la camorra, la mafia e la ‘ndrangheta, sradicarle dalla vita del Paese”.

Veltroni, visitando la casa-famiglia ‘Compagnia dei felicioni’, realizzata nella casa sequestrata ad un camorrista, sottolinea che “il sistema-paese deve saper guardare a queste realtà rendendo le cose più semplici a chi ci lavora. Non sono solo parole ma risposte concrete. Per questo ho voluto iniziare da questa provincia dove bisogna arrivare alla cattura di Antonio Iovine e Michele Zagaria, due tra i più pericolosi criminali sul territorio”.

Il leader del PD insiste per una “piena applicazione del 41 bis in modo rigoroso, senza sfilacciamenti o regimi differenziati per i boss che hanno permesso loro di comunicare con l’esterno”, e poi “dobbiamo fare un controllo a tappeto sul voto di scambio che è la causa di tutti i mali. Serve un lavoro determinato per stroncare gli anelli di congiunzione tra politica e criminalità”, in questa ottica occorrono perciò “una modifica delle procedure per gli appalti e la promozione delle associazioni antiracket rafforzando il sostegno delle istituzioni”.

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