Mantova, Cremona, Bergamo. Sondrio, Lecco, Varese. Como, Monza, Milano. Nove province italiane, nove province lombarde. Nove appuntamenti tra i cittadini e il “Giro dell’Italia nuova” di Walter Veltroni. Un incontro, quello tra la regione più ricca, popolosa e produttiva d’Italia e il candidato premier del Partito Democratico che assomiglia a quello tra due amici ritrovati. Piazze, palazzetti e teatri pieni. Gente entusiasta che partecipa in massa, torna a parlare di politica, torna ad avvicinarsi ad essa. Per una regione dove il vento dell’antipolitica ha soffiato in questi mesi più forte che altrove, è un fatto di non poco rilievo.
Se si tiene conto del fatto che la Lombardia è ritenuta una roccaforte del centrodestra, l’entusiasmo che ha accompagnato la visita del segretario del Pd assume toni addirittura trionfalistici. D’altronde, un grande conoscitore del Nord come Piero Fassino, nei giorni scorsi, aveva molto insistito sul fatto che “la parte settentrionale del Paese, per il Pd, non è terra straniera”. E infatti, il Partito democratico, in Lombardia, tutto è sembrato fuorché un ospite. Il popolo lombardo sembra invece essere tra quelli che ha percepito con maggiore speranza e consapevolezza la sfida lanciata da Walter Veltroni e dal Pd. Una sfida fatta di rinnovamento, di modernizzazione, di riconciliazione, di unità.
Diecimila persone a Milano, cinquemila a Bergamo, tremila a Varese. Nel capoluogo lombardo, una delle vie principali del quartiere popolare di San Siro è stata invasa da persone di ogni età. “La vostra accoglienza – scandisce Veltroni dal palco – è la conferma che sta succedendo qualcosa di straordinario. Per la prima volta si vedono tornare ai comizi tanti ragazzi e ragazze. A qualsiasi ora troviamo una gran folla. E’ accaduto a Bergamo e a Varese nelle ultime due sere”.
E’ la sera del 14 marzo quando Veltroni, con il suo pullman raggiunge il teatro Apollonio di Varese. La gente riempie già platea e galleria. E’ troppa, il teatro non è grande a sufficienza per contenere tutte le persone che vogliono assistere al comizio del leader del Pd. Veltroni non ha dubbi sul da farsi: “Spostiamo tutto all’aperto”, per non escludere nessuno. E’ così, da un palchetto improvvisato, che il segretario irrompe in quella che è considerata la culla e la casa della Lega Nord. Parla dei temi che i varesini vogliono sentire: parla chiaro di federalismo fiscale, di Alitalia e di Malepensa, ribadendo che le due vicende hanno un destino separato.
“Una serata magica”, dice Veltroni mentre i cittadini entusiasti scandiscono il suo nome. “Questo è il vento del Nord che soffia – sottolinea il segretario regionale del Pd Maurizio Martina – altro che predellino di piazza San Babila”. A chi gli chiede se si aspettasse un’accoglienza del genere, il candidato premier spiega di “essere contrario a una visione di città e di cittadini come se appartenessero a qualcuno (la Lega, appunto, ndr). Appartengono a loro stessi e al loro cuore e valutano le proposte più giuste. Per questo c’è stata questa accoglienza in Lombardia. Altri puntano a dividere il paese: Nord contro Sud, giovani contro vecchi. Noi vogliamo unire l’Italia”.
Il giorno prima era stato un Palacreber di Bergamo gremito ad accogliere il leader del Pd. Cinquemila persone con bandiere e cartelli con lo slogan “Si può fare” riempiono le gradinate del Palasport che esplode di gioia ed entusiasmo. “Bergamo stasera ci rapisce il cuore – dice Veltroni – così tanta gente è una bella notizia per la politica. Altro che antipolitica, questa è la politica che può veramente cambiare il corso delle cose”.
La gente capisce e apprezza il messaggio di Veltroni e del Pd. Per fotografare il sentimento vero, autentico, di come i cittadini lombardi stanno accogliendo lo spirito per certi versi “rivoluzionario” del Pd e dell’iniziativa del suo segretario, pubblichiamo alcuni stralci dei commenti che alcuni lettori di partitodemocratico.it hanno postato sul Pdnetwork. Uno per ognuna delle tre manifestazioni di Milano, Varese e Bergamo.
“Oggi sono andato a vere il comizio di Veltroni in Viale Mar Jonio – scrive Pierpaolo Farina riguardo all’iniziativa di Milano – uno dei tanti quartieri popolari della Milano lavoratrice, quella che la sera non può permettersi di andare a sperperare il proprio denaro in eccesso negli happy hour. (… ) Ho visto nei volti della gente la speranza, la speranza di cambiamento e rinnovamento: c’erano giovani e meno giovani, anziani, ma la cosa più bella era che in mezzo a quel vocio di commenti d’assenso o dissenso si potevano ascoltare differenti dialetti, differenti storie, differenti culture che dialogavano, che avevano abbandonato ogni pregiudiziale verso l’altro, il diverso. (…) Ho apprezzato Veltroni, mi è piaciuto: mi è piaciuto soprattutto quando ha sottolineato come la destra sbagli la sua visione dell’Italia, che è un grande paese di lavoratori e lo è sempre stato. “Rialzati, Italia”, dice la destra: noi diciamo, “Rialzati, Politica”, perchè l’Italia ha sempre affrontato tutte le sfide a testa alta!”.
“Quando siamo arrivati al teatro Apollonio – scrive passepartout nella sua testimonianza sulla manifestazione di Varese – Walter aveva già cominciato il suo discorso. A due isolati di distanza già si sentiva la sua voce, amplificata dagli altoparlanti posti all’esterno del teatro, per permettere alla folla di più di 2000 persone lì radunate (olte alle 1500 presenti all’interno del teatro) di ascoltare le parole del leader del PD. Lo stupore di trovare così tante persone lì radunate, mentre altre continuavano ad arrivare, è stato davvero enorme, nessuno si sarebbe mai aspettata una tale affluenza. Ci siamo trovati in mezzo ad una folla di visi stupiti mentre una frase echeggiava ripetuta da ogni parte “chi si aspettava così tanta gente… a Varese?!!”. Già, perché a Varese, le poche, timide manifestazioni di centro sinistra, di solito radunavano al massimo qualche centinaio di persone (a voler stare larghi) a volte solo qualche decina. Ieri sera ci siamo rincuorati, ci siamo guardati in faccia, sorridenti, ed abbiamo smesso di sentirci soli”.
Politik2008, infine, parla dell’incredibile e calorosa accoglienza di Bergamo. “Un Veltroni trascinante ed in splendida forma ed un palazzetto dello sport stracolmo ed entusiasta come ad una partita di calcio. Questa è stata l’incredibile manifestazione di Veltroni a Bergamo, città di Bossi, da cui, secondo il capo della Lega Nord, sarebbero dovuti discendere i liberatori in armi della Padania. Lo spettacolo inaspettato che si sta producendo in questi luoghi del profondo nord, luoghi ostili per un centrosinistra che li ha guardati da lontano e non li ha saputi capire, mi fa pensare che forse proprio da qui verranno le maggiori sosrprese del voto del 13 e 14 aprile. Ed il motivo è, secondo me, che il programma riformista proposto dal Pd è proprio ciò che la gente di questi posti si aspetta dalla classe politica. Incrociamo le dita e gridiamo: FORZA WALTER, SI PUO’ FARE!!”.