Veltroni e Berlusconi intervengono al Forum della Confcommercio a Cernobbio

di isayblog4 78 views0

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Sono stati Walter Veltroni e Silvio Berlusconi i protagonisti della seconda giornata del Forum Confcommercio di Cernobbio. Il primo ad intervenire, in mattinata, è stato il candidato premier del Partito Democratico Walter Veltroni che si è rivolto all’assemblea sottolineando l’importanza di trovare soluzioni “dialogando con le più importanti categorie produttive del Paese”. Il candidato premier del Partito Democratico ha sottolineato che da troppi anni, cioè dall’avvento dell’euro, l’Italia non conosce una stagione riformista. Una situazione, secondo Veltroni, che è destinata a durare se il 14 aprile dovesse uscire dalle urne un Senato “bloccato” con conseguente impossibilità di governare per chiunque vinca. “Bisogna mettere a sistema l’assetto Istituzionale prima di poter fare le riforme. E in ogni caso le riforme costituzionali devono essere fatte con un ampio consenso in Parlamento”. Il leader del Pd si è poi soffermato sulla situazione economica del Paese ed in particolare sulla necessità di sostenere il mondo delle Pmi che ne costituiscono il tessuto connettivo . “Il fisco – ha osservato Veltroni – è lo strumento principale per far ripartire la crescita economica. Il candidato premier ha indicato i due campi principali di intervento: in primo luogo riduzione delle aliquote “per un intervento sui salari che si sarebbe potuto già realizzare con un governo Marini”. Il fisco poi quale strumento “per sostenere la produttività e la contrattazione di secondo livello, non solo per la detassazione degli straordinari”. Secondo Veltroni dunque è possibile “un intervento radicale per una semplificazione del fisco”. E per ciò che riguarda le imprese, il leader del Pd ha ricordato la proposta contenuta nel programma di aumentare da trentamila a cinquantamila euro la soglia per la forfetizzazione per le Pmi. L’ex sindaco di Roma ha però avvertito che per fare queste operazioni è necessario avere le risorse e dunque la strada maestra è quella di tagliare la spesa pubblica. Un taglio che però dovrà essere necessariamente graduale: “ridurre la spesa pubblica di 5 punti – ha detto Veltroni – come proposto dalla Confcommercio, è una sfida auspicabile ma difficile da applicare a breve”. “L’operazione si può realizzare cominciando a togliere mezzo punto il primo anno e poi un punto negli anni successivi. E’ un impegno gigantesco – ha detto – per il quale occorre fare tante cose come attuare una vera e propria semplificazione in vari campi, portando anche ad una riduzione del costo della politica, diminuendo il numero di parlamentari e rivedendo il finanziamento ai giornali di partito”. Il candidato premier ha poi ricordato che tra le proposte del Partito Democratico c’è quella di elevare da 30 a 50mila euro la soglia della cosiddetta forfetizzazione e che “è facile scaricare sui commercianti la responsabilità dell’inflazione, ma io credo che le istituzioni debbano guardare tutta la filera”. Veltroni è poi tornato ad affrontare il tema della concertazione da trasformare in un vero e proprio “Patto per lo Sviluppo”. “Non si può fare concertazione per lo sviluppo senza la partecipazione della stragrande maggioranza delle imprese italiane, che sono quelle piccole e medie, del commercio e dell’artigianato che oggi sono laterali e che dobbiamo mettere al centro”. Infine, il candidato premier del Pd ha affrontato la questione turismo: “E’ fondamentale – ha detto Veltroni – sfruttare una delle più importanti voci di crescita economica dell’Italia. Se necessario andremo in Europa a chiedere una riduzione dell’Iva al 10% per il settore in modo da potere competere ad armi pari con altri Paesi fiscalmente più avvantaggiati”. “Ma soprattutto- ha concluso – serve una politica nazionale del turismo che, fatte salve le competenze delle Regioni, si occupi dello sviluppo del settore in tutti i campi”.

Il candidato premier del Popolo delle Libertà, Silvio Berlusconi, ha chiuso i lavori della seconda giornata illustrando alla platea di Confcommercio il suo programma. “Dovremo fare i conti con una situazione difficile e ricostruire l’immagine del Paese che è stata distrutta dal governo Prodi con le immagini della disastrosa situazione dell’immondizia in Campania che hanno fatto il giro del mondo. Noi condividiamo tutte le vostre proposte compresa quella che non era nel nostro programma di costruire un Dipartimento per le piccole e medie imprese”. Berlusconi ha poi sottolineato che l’azione di governo dovrà necessariamente tenere conto di ciò che sta accadendo nel mondo e dei “danni” provocati dalla sinistra. “India e Cina acquistano materie prime facendo schizzare il prezzo del grano e la forza dell’euro mette in difficoltà le esportazioni”. “Inoltre – ha osservato il premier – la rinuncia al nucleare voluta dalla sinistra costa tantissimo al Paese che deve importare energia a costi molto alti producendo poi effetti di carovita”. “Le infrastrutture poi – ha continuato il leader del Pdl – che noi avevamo cominciato ad attivare, sono state bloccate dalla sinistra e dunque anche nella logistica scontiamo ritardi enormi e paghiamo prezzi altissimi”. E a proposito di infrastrutture Berlusconi si è impegnato a investire per i prossimi 5 anni “almeno 50 miliardi di euro per la riapertura dei cantieri”. Il candidato premier ha quindi affrontato il tema delle pensioni sottolineando che “sarà necessario tornare al sistema precedente e comunque anche quel sistema secondo me è insufficiente”. L’ex premier ha quindi elencato alcuni degli obiettivi contenuti nel contratto con gli italiani: dall’eliminazione definitiva dell’Ici, agli aiuti alle famiglie, dalla detassazione degli straordinari alla riduzione dell’Irpef. Berlusconi poi ha ricordato che si potranno trovare risorse importanti “tagliando” gli eccessivi costi dell’amministrazione pubblica che, secondo Berlusconi, brucia tra i 75 e 90 miliardi di euro. Anche Berlusconi ha richiamato l’impegno a ridurre l’Iva nel turismo osservando tuttavia che è necessario “trovare l’accordo con l’Unione Europea”.

www.confcommercio.it

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