Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Le nuove norme, valevoli per 30 giorni, dovranno poi affrontare il normale iter parlamentare per essere convertite in legge.
Il provvedimento, discusso e approvato lo scorso 6 marzo, incide significativamente sulla normativa vigente: amplia l’applicazione delle disposizioni in materia di salute e sicurezza per tutti i lavoratori, rafforza il coordinamento delle attività di vigilanza e finanzia azioni promozionali e campagne sul tema della sicurezza sul lavoro. Inoltre attua una revisione del sistema delle sanzioni per gli infortuni sul lavoro, alleggerendo contemporaneamente gli adempimenti burocratici a carico delle imprese per la messa in regola dei luoghi di lavoro.
Ma ecco alcuni dettagli. Per quanto riguarda il riordino della normativa vigente, vi è lo scopo di dare uniformità alla tutela del lavoro su tutto il territorio nazionale. Meno sovrapposizioni e più efficienza: oltre a una corposa riduzione del carico burocratico per le imprese che vogliono mettersi in regola, è stata programmata una rivisitazione delle modalità di attuazione della sorveglianza sanitaria.
Le sanzioni verranno stabilite in base alla gravità della violazione delle norme: le pene vanno da un massimo di 18 mesi di reclusione alle ammende per i casi meno gravi. Previste poi sanzioni pecuniarie da un minio di 8 mila a un massimo di 24 mila euro per chi, una volta accertata la violazione, si mette subito in regola.
Estesi poi i diritti con l’innalzamento dei livelli di tutela a tutte le tipologie di lavoratori e il rafforzamento delle rappresentanze in azienda.
Il decreto prevede, infine, la creazione di un sistema informativo pubblico per la condivisione e la circolazione di notizie sugli infortuni, sulle ispezioni e sulle attività in materia di salute e sicurezza sul lavoro, cui parteciperanno anche le parti sociali.