“La presenza nella competizione elettorale della formazione di ispirazione cristiana, nata dall’accordo fra l’Udc di Pier Ferdinando Casini e la Rosa bianca di Savino Pezzotta, costituisce un unicum perché essa è la sola ad avere una forte identità, a differenza delle altre che si caratterizzano per aver fuso, stemperandosi, grandi identità del passato come quella comunista e democristiana.
L’esperimento del Centro di ispirazione cristiana, di per sé, non è né nuovo né originale. Ci avevano già provato Martinazzoli con il suo Ppi nel 1994 e Sergio D’Antoni con Andreotti nel 2001. L’insuccesso era stato determinato dalla legge elettorale maggioritaria che non dava chance ad alcun tentativo isolato. Paradossalmente, il tanto vituperato “Porcellum” (che toglie ai cittadini il diritto di votare i propri candidati), introducendo il sistema proporzionale mitigato dagli sbarramenti, dà ora una possibilità al tentativo di Casini e Pezzotta. E, come si vede dai ripetuti attacchi di Berlusconi, inquieta soprattutto il Pdl, che invita a non votarli per non disperdere i voti.
Nei mesi scorsi, Berlusconi e Veltroni hanno affossato qualsiasi possibilità di introdurre in Italia il sistema elettorale tedesco, per non avere fra i piedi una forza di interposizione che stava nascendo su iniziativa di Savino Pezzotta e del mondo cattolico del Family Day. Ma ciò che era stato negato rifiutando il sistema elettorale tedesco è rinato con la decisione di Veltroni (seguito a ruota da Berlusconi) di correre da solO (da soli?), che ha sfoltito il sistema politico, dando vita a quattro blocchi esattamente come in Germania.
Il Centro ora c’è, e ridefinisce le posizioni politiche. Si può discutere a lungo se ciò sia l’effetto di una scelta “obbligata” e non spontanea di un Casini che, a differenza della decisione libera e forte di Tabacci e Pezzotta, è stato costretto a smarcarsi dal Centrodestra. Sia come sia, ora il Centro esiste e bisogna farci i conti.
E tuttavia, di fronte all’unica forza che afferma espressamente la sua ispirazione cristiana, ci saremmo aspettati qualcosa di diverso e più innovativo, per allontanare il dubbio di una buona occasione (forse l’ultima?) sciupata malamente. Ci saremmo aspettati, da Casini soprattutto, un gesto di coraggio in più, che avrebbe dato a questo tentativo un profilo più alto e più credibile. Avremmo preferito un soggetto totalmente nuovo e non l’assemblaggio di due simboli, in modo da collocarsi definitivamente al di fuori delle ambiguità di un passato non sempre lineare (perché i voti e le presenze di certi candidati, tipo Cuffaro?).
Famiglia Cristiana ha messo in guardia contro il «pasticcio veltroniano in salsa pannelliana» e contro l’«anarchia dei valori berlusconiana». Ora, poiché i cattolici sono presenti in ogni schieramento, da parte nostra e in coerenza con il Concilio, ribadiamo la libertà di scelta dei cattolici, purché ovunque la loro presenza sia significativa e non “mortificata”. Sulle questioni che veramente contano, in particolare sui temi eticamente sensibili, ci aspettiamo unità e maggioranze trasversali”
Famiglia Cristiana