Catanzaro – Non è certo una sorpresa. Anzi, si tratta di un copione ampiamente già scritto. Così la Procura generale di Catanzaro ha chiesto l’archiviazione della posizione dell’ex Ministro della Giustizia, Clemente Mastella, indagato nell’inchiesta Why Not sull’utilizzo di finanziamenti pubblici. La notizia è stata confermata dalla Procura generale. Al momento non risulta invece alcuna richiesta di archiviazione per il Presidente del Consiglio, Romano Prodi. La richiesta di archiviazione della posizione di Mastella, indagato per abuso d’ufficio, fatta dal procuratore generale Vincenzo Iannelli e dai sostituti Domenico De Lorenzo ed Alfredo Garbati, è motivata dall’assenza di elementi di responsabilità a carico dell’ex Ministro della Giustizia.
Clemente Mastella era stato indagato nell’inchiesta Why Not in relazione ai suoi presunti rapporti con l’imprenditore Antonio Saladino, ex presidente della Compagnia delle opere della Calabria ed anch’egli coinvolto nell’inchiesta. Mastella era stato iscritto nel registro degli indagati dal pm Luigi De Magistris, ex titolare dell’inchiesta Why Not.
L’indagine era stata successivamente avocata dalla Procura generale per l’incompatibilità di De Magistris dopo che Mastella, nella sua qualità di ministro della Giustizia, aveva chiesto il trasferimento del pm per presunte irregolarità nella conduzione delle sue inchieste. L’avvio di indagini su Mastella era stato deciso dopo che De Magistris aveva sentito come testimone l’ex consigliere regionale della Calabria Pino Tursi Prato, che aveva riferito dei rapporti tra l’ex ministro della Giustizia e Saladino.
Tursi Prato, in particolare, aveva parlato di un presunto sostegno elettorale che Saladino avrebbe garantito a Mastella in occasione delle scorse elezioni politiche. La richiesta di archiviazione della posizione di Mastella, contenuta in 19 cartelle, è stata trasmessa dalla Procura generale al gip il 4 marzo scorso.
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