“La scarsa valorizzazione delle energie e competenze femminili rappresenta non solo un’ingiustizia, ma un fattore di fatale debolezza del processo di crescita economica e sociale”.
A dichiararlo è il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo discorso per le celebrazioni dell’8 marzo, tenutesi oggi al Quirinale alla presenza di circa 400 invitate e della ministra uscente delle Pari Opportunità Barbara Pollastrini.
Quest’anno la festa coincide con due importanti anniversari: i 60 anni della Costituzione della Repubblica italiana e i 60 anni della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
“Si deve anche in Italia – ha aggiunto Napolitano – trarre stimolo per lo sviluppo di politiche volte a far crescere l’occupazione femminile, a favorire la conciliazione tra lavoro e maternità, ad assicurare il sostegno alla cura e all’istruzione dei bambini svantaggiati. Ma a questo fine può contare non poco – come dimostra l’esempio di altri paesi europei – una maggiore presenza delle donne nelle istituzioni rappresentative e di governo”.
Napolitano si augura infatti che, dopo il 13 aprile, “le forze politiche abbiano ridotto una ingiustificabile disparità delle presenze di uomini e donne nel parlamento italiano”.
Il presidente, dopo aver ricordato l’attività di tantissime donne ed associazioni che nel corso degli anni si sono distinte per il loro impegno nell’affermazione dei diritti fondamentali della persona, ha anche ribadito la “difesa dell’autonomia delle decisioni riconosciute dalla legge delle donne”.
Infine appello bipartisan lanciato sia dalla ministra uscente Barbara Pollastrini che da Stefania Prestigiacomo, che nella XIV Legislatura ha ricoperto lo stesso incarico, per evitare l’abolizione del Ministero delle Pari Opportunità.
“Sarebbe un grave errore politico, una miopia abolire il ministero, perché serve un luogo per i diritti delle donne”, dichiara la Pollastrini.
I festeggiamenti sono proseguiti con la commemorazione di Ingrid Betancourt sequestrata in Colombia dalla Farc, e di Aung San Suu Kyi, premio nobel per la pace e simbolo della lotta del popolo birmano per la democrazia. Alla cerimonia era presente anche una rappresentate dell’Unione Donne Birmane.
Consegnata anche la medaglia al valore civile a Lucia De Stefano, mamma di Antonella Russo, la giovane morta lo scorso anno nel tentativo di salvare la madre dalla furia del suo convivente.