“Il provvedimento punta tutto e solo su un inasprimento delle sanzioni, senza niente di attivo, nuovo, come supporto alla formazione e prevenzione, unica strada per ridurre davvero i rischi. L’Inail ha 1,5 miliardi di euro l’anno che sono soldi delle imprese e che noi, insieme al sindacato, abbiamo chiesto di utilizzare per programmi diffusi, concreti, nelle imprese per la sicurezza. Ci è stato detto di no.
L’impianto è tutto spostato sulle sanzioni, non c’è chiarezza sulle regole. Così si fa demagogia, si rende difficile l’attività delle imprese serie, ma si rischia di non salvare una vita in più, che noi imprenditori consideriamo il primo valore da tutelare.
E’ giusto un sistema serio di pene e sanzioni per chi commette violazioni gravi in una materia così delicata. Ma occorrono regole chiare, e soprattutto bisogna fare cose precise, in positivo: più formazione, più prevenzione, più cultura della sicurezza.
Le imprese sane vanno supportate, accompagnate verso livelli di sicurezza sempre più elevati, non devono essere minacciate. E si deve contrastare davvero l’economia nera e sommersa, illegale, quella dove si concentrano i rischi.”