• da note di agenzia lette a Radio Radicale
“Nessuna richiesta di trattativa al Pd, noi vogliamo solo che riconoscano che abbiamo ragione”. E, soprattutto, i Radicali non hanno alcuna intenzione di ridurre a carta straccia l’accordo con il Pd, “vediamo quello che succede, ma noi non ce ne andiamo”. In una lunga conferenza stampa, Marco Pannella torna a chiedere il “rispetto del patto” siglato col Pd e spiega qual è l’obiettivo dello sciopero della sete, iniziato oggi: “Continuiamo a chiedere che i 9 candidati dei radicali siano messi in posizioni in lista che gli garantiscano l’elezione, come ci avevano assicurato”.
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“La situazione è semplice, non complessa”, spiega Pannella che ripercorre tutte le tappe fino al via libera all’accordo tra Pd e Radicali: dopo il ‘no’ di Veltroni ad un apparentamento il Pr, “da forza responsabile qual è, ha accettato con umiltà” di non presentarsi alle elezioni con una sua lista, anche “per evitare una probabile sconfitta al Pd”, visto che già nel 2006, rivendica Pannella, “il nostro apporto è stato di 400 mila voti strappati all’avversario di centrodestra”. Ma il patto prevedeva 9 candidati radicali in posti sicuri, e ora “Veltroni dice cose non veritiere con le quali si prende gli applausi e ci dice che ‘ci vuole entusiasmo’. L’obiettivo – insiste Pannella – è scotennarci completamente e dire che non è più possibile andare avanti perché non abbiamo entusiasmo, quindi vi mettiamo fuori”. Ma, afferma, “noi non ce ne andiamo”, perché “la posta in gioco non è un posto in più o in meno, ma dare alla società italiana la fiducia nella parola data, il mio obiettivo è a difesa della parola data. Siamo qui nella speranza di aiutare il Pd e Veltroni a muoversi nel rispetto della legalità”.
Al termine dell’intervento di Pannella, ha preso la parola Furio Colombo, già senatore del centrosinistra e ora ricandidato nelle fila del Pd: “Lo sforzo di Pannella di riportare entusiamo e partecipazione ha il mio sostegno”.
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“Non ci devono dare dei posti. Vogliamo che riconoscano che abbiamo ragione”. Lo ha detto il leader radicale Marco Pannella, in sciopero della fame e della sete perché il Pd rispetti i patti sulle nove candidature di esponenti del partito di Largo di Torre Argentina.
Pannella, riguardo alle candidature dei nove radicali con i democratici ha infatti sottolineato: “Hanno detto ‘nove eletti’, ce ne sono forse sei”, e comunque “se sono otto o uno solo vuol dire che il patto non è stato rispettato”. E si è augurato che “questa mancanza clamorosa non derivi da un calcolo per scotennarci completamente”, visto che i radicali a questo punto non hanno alternative in vista delle elezioni.