Polledri scrive al ministro Turco: vieti la pillola abortiva ru486

di isayblog4 19 views0

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“Il Ministro Turco farà vietare l’introduzione in Italia della pillola abortiva Ru 486?”. Questo chiede il senatore Massimo Polledri, capogruppo della Lega Nord in Commissione Bilancio al Senato e membro della commissione bilaterale per l’Infanzia, al Ministro della Salute Livia Turco in una interrogazione a risposta scritta dopo che la Ru486, la cosiddetta pillola abortiva, ha incassato il via libera dalla commissione scientifica dell’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco.

“Questo riconoscimento da parte dell’Aifa potrebbe portare la Ru 486 ad essere disponibile come farmaco di fascia H – spiega Polledri – Ma è necessario evidenziare che non sono ancora noti tutti gli effetti collaterali della pillola; conseguentemente, se la RU 486 non è sicura, non si può certamente affermare che essa amplierà le possibilità di scelta della donna. La Ru 486 è imprevedibile nei suoi effetti: l’aborto si può prolungare per oltre due settimane, con nausea, perdite di sangue, vomito e contrazioni dolorose. Una donna su dieci avrà comunque bisogno di un intervento per portare a termine l’aborto. La RU 486, infatti, anche se sono passati molti anni dalla sua prima introduzione, è ancora in fase di sperimentazione.

La comunità scientifica ha registrato cinque casi negli Stati Uniti e in Canada di donne morte durante l’assunzione della pillola. A questi vanno aggiunti altri due decessi in Gran Bretagna e uno in Svezia. La letteratura scientifica ha più volte sottolineato che la pillola abortiva comporta gravi rischi per le giovanissime: chi ha meno di 18 anni può accusare disturbi nel completamento dello sviluppo, con il rischio dell’infertilità – avverte Polledri – Le case farmaceutiche non lo dicono, ma queste ragazze rischiano di non potere poi avere più bambini. Il sogno dell’industria è arrivare a far sì che l’aborto a livello mondiale sia portato avanti in maniera chimica, attraverso una produzione di massa della Ru 486. Le indicazioni che possono essere tratte dai casi medici registrati in altri Paesi testimoniano che la Ru 486 indebolisce fortemente il sistema immunitario, rendendo impossibile per la paziente combattere i batteri. Questo conduce a uno shock settico e a morte rapida. Perciò il Canada ha bloccato le sperimentazioni e la vendita della Ru 486 non è consentita. Le quattro morti avvenute in California in un primo tempo furono attribuite a pillole contaminate, ma questo si è dimostrato falso. Di fatto, quindi, i rischi permangono e si è risolto semplicemente mettendo in guardia le donne che fanno uso della Ru 486 che questa può causare infezioni”. “Inoltre è quanto meno singolare che proprio in un momento storico in cui l’opinione pubblica mostra una rinnovata attenzione alle tematiche di tutela della vita – indubbiamente favorita anche dal recente dibattito sulla legge n. 40 evidenzia il senatore leghista – si cerchi di aggirare lo spirito originario della L. 194, con particolare riguardo agli aspetti di prevenzione-riflessione, proponendo alle donne modalità abortive presentate come delle scorciatoie”. “Per questi motivi – conclude Polledri – chiedo di sapere se il Ministro intenda promuovere l’intervento del Governo per emanare un provvedimento d’urgenza volto a vietare l’introduzione in Italia della pillola abortiva Ru 486”.

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